Esplora Ferrara "La città delle biciclette"

Maria Chiara
Esplora Ferrara "La città delle biciclette"

Visite turistiche

Se avete visto qualche foto o cartolina di Ferrara, certamente ritraeva il Castello Estense. La prima pietra di questa fortezza fu posata il 29 settembre del 1385 dal Marchese Nicolò II d’Este. C’era una ragione puramente pratica per cui si decise a costruire quest’opera imponente: poco tempo prima il Marchese era stato costretto a dare in pasto alla folla in rivolta, il suo consigliere e responsabile delle tasse. Il buon Tommaso da Tortona fece una brutta fine, e il nobile non voleva seguirlo a breve in quella sventura: da qui la scelta di una fortezza dove rifugiarsi. Nel corso dei secoli il Castello Estense ha svolto diversi ruoli: è stato sede delle milizie estensi con scuderie, armerie, magazzini, officine e tutto quello che serviva al piccolo esercito che vi alloggiava, per poi trasformarsi progressivamente in residenza nobiliare dove si svolgeva la vita della corte Estense. Sempre assediati dalle città vicine e dalle rivolte interne, gli Este alloggiarono sempre nella parte alta del palazzo, lasciando ai piani bassi la funzione difensiva del castello. Una visita al Castello permette discoprire gli appartamenti, le cucine, le prigioni, il giardino, la cappella e molte altre cose. Un vero viaggio nella vita quotidiana di una delle famiglie più potenti d’Europa
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埃斯特城堡
1 L.go Castello
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Se avete visto qualche foto o cartolina di Ferrara, certamente ritraeva il Castello Estense. La prima pietra di questa fortezza fu posata il 29 settembre del 1385 dal Marchese Nicolò II d’Este. C’era una ragione puramente pratica per cui si decise a costruire quest’opera imponente: poco tempo prima il Marchese era stato costretto a dare in pasto alla folla in rivolta, il suo consigliere e responsabile delle tasse. Il buon Tommaso da Tortona fece una brutta fine, e il nobile non voleva seguirlo a breve in quella sventura: da qui la scelta di una fortezza dove rifugiarsi. Nel corso dei secoli il Castello Estense ha svolto diversi ruoli: è stato sede delle milizie estensi con scuderie, armerie, magazzini, officine e tutto quello che serviva al piccolo esercito che vi alloggiava, per poi trasformarsi progressivamente in residenza nobiliare dove si svolgeva la vita della corte Estense. Sempre assediati dalle città vicine e dalle rivolte interne, gli Este alloggiarono sempre nella parte alta del palazzo, lasciando ai piani bassi la funzione difensiva del castello. Una visita al Castello permette discoprire gli appartamenti, le cucine, le prigioni, il giardino, la cappella e molte altre cose. Un vero viaggio nella vita quotidiana di una delle famiglie più potenti d’Europa
Il Duomo dedicato a San Giorgio è il più importante luogo religioso di Ferrara. Si trova in Piazza delle Erbe (oggi Trento e Trieste) di fronte al Palazzo Comunale e poco distante dal Castello Estense. Colpisce subito lo sguardo la facciata in marmo bianco con il bellissimo protiro (portico). Partiamo dal basso: il protiro è sorretto da due colonne raffiguranti un vecchio e un giovane seduti su due leoni. Al centro del portale è raffigurato San Giorgio che uccide il drago al di sotto del quale ci sono scene della vita di Cristo. La parte superiore del protiro è un esempio unico in Italia: è formata da una loggia al di sopra della quale si sviluppa, su tre registri, il tema del Giudizio Universale. Le anime che escono dalle tombe, vengono giudicate da San Giovanni Battista, che pesa le loro anime e le indirizza verso il Paradiso o, incatenate, verso l’Inferno. Ad accoglierle ci sono Abramo (sinistra) o il calderone (destra). Nel timpano, la figura di Cristo Giudice all’interno di una mandorla. L’interno della Cattedrale a tre navate, è stato interamente rifatto in stile barocco dopo il devastante incendio del XVII secolo. Da non perdere una visita al Museo delle Cattedrale, ospitato nella vicina ex Chiesa di San Romano. Sono ospitate la maestosa Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia (1403-1406) e le eleganti opere quattrocentesche di Filippo Solari, Andrea da Carona e Bernardo Rossellino, le forme del Maestro dei Mesi e le monumentali ante d’organo raffiguranti San Giorgio e il drago e l’Annunciazione di Cosmè Tura.
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Cathedral of Ferrara
Piazza della Cattedrale
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Il Duomo dedicato a San Giorgio è il più importante luogo religioso di Ferrara. Si trova in Piazza delle Erbe (oggi Trento e Trieste) di fronte al Palazzo Comunale e poco distante dal Castello Estense. Colpisce subito lo sguardo la facciata in marmo bianco con il bellissimo protiro (portico). Partiamo dal basso: il protiro è sorretto da due colonne raffiguranti un vecchio e un giovane seduti su due leoni. Al centro del portale è raffigurato San Giorgio che uccide il drago al di sotto del quale ci sono scene della vita di Cristo. La parte superiore del protiro è un esempio unico in Italia: è formata da una loggia al di sopra della quale si sviluppa, su tre registri, il tema del Giudizio Universale. Le anime che escono dalle tombe, vengono giudicate da San Giovanni Battista, che pesa le loro anime e le indirizza verso il Paradiso o, incatenate, verso l’Inferno. Ad accoglierle ci sono Abramo (sinistra) o il calderone (destra). Nel timpano, la figura di Cristo Giudice all’interno di una mandorla. L’interno della Cattedrale a tre navate, è stato interamente rifatto in stile barocco dopo il devastante incendio del XVII secolo. Da non perdere una visita al Museo delle Cattedrale, ospitato nella vicina ex Chiesa di San Romano. Sono ospitate la maestosa Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia (1403-1406) e le eleganti opere quattrocentesche di Filippo Solari, Andrea da Carona e Bernardo Rossellino, le forme del Maestro dei Mesi e le monumentali ante d’organo raffiguranti San Giorgio e il drago e l’Annunciazione di Cosmè Tura.
Non è difficile comprendere perché il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si chiami così: 8500 blocchi di marmo bianco striati di rosa formano la sua struttura esterna. Una composizione magnifica, progettata nel 1493 da Biagio Rossetti per creare insolite prospettive ed effetti di luce. Il Palazzo fu l’opera centrale della cosiddetta “Addizione Erculea”, cioè l’allargamento della città voluto da Ercole d’Este. All’interno il Palazzo presenta un bel cortile rinascimentale con chiostro e pozzo. Il palazzo ospita importanti mostre temporanee organizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, mentre al primo piano l’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, che conserva una collezione di opere di eccezionale valore. Sono presenti opere di Cosmè Tura (Martirio e Giudizio di San Maurelio), Andrea Mantegna (Cristo con l’Animula della Vergine), Ercole de Roberti e Dosso Dossi. Il Palazzo ospita spesso grandi mostre di richiamo
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迪亞曼蒂宮殿
21 Corso Ercole I d'Este
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Non è difficile comprendere perché il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si chiami così: 8500 blocchi di marmo bianco striati di rosa formano la sua struttura esterna. Una composizione magnifica, progettata nel 1493 da Biagio Rossetti per creare insolite prospettive ed effetti di luce. Il Palazzo fu l’opera centrale della cosiddetta “Addizione Erculea”, cioè l’allargamento della città voluto da Ercole d’Este. All’interno il Palazzo presenta un bel cortile rinascimentale con chiostro e pozzo. Il palazzo ospita importanti mostre temporanee organizzate dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, mentre al primo piano l’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, che conserva una collezione di opere di eccezionale valore. Sono presenti opere di Cosmè Tura (Martirio e Giudizio di San Maurelio), Andrea Mantegna (Cristo con l’Animula della Vergine), Ercole de Roberti e Dosso Dossi. Il Palazzo ospita spesso grandi mostre di richiamo
Appassionati di fotografia, amanti delle atmosfere rarefatte, romanticoni incalliti, solitari e cercatori di silenzio, avete trovato il vostro luogo del cuore: è Via delle Volte, una strada acciottolata di 2 km che attraversa Ferrara. Un tempo, prima che il corso del Po venisse deviato, questa bella via medievale svolgeva una funzione commerciale. Qui si trovavano le case dei commercianti che trafficavano con il resto d’Italia attraverso il fiume. Le volte, i passaggi ad arco ancora oggi visibili, permettevano di arrivare rapidamente ai magazzini sul fiume senza dover percorrere tutta la strada e senza essere attaccati da qualche ladro! Oggi sono in gran parte chiusi o trasformati in abitazioni. Salvo qualche trattoria, Via delle Volte non è molto frequentata. Ma non è stato sempre così: per secoli è stata anche “luogo di malaffare” come scrive Bacchelli nel “Mulino del Po”, ritrovo di prostitute, ladruncoli e anche qualche assassino”. E quando cala la sera e si accendono le luci gialle, l’atmosfera ritorna quella di sempre, piena di bisbigli e ombre minacciose...
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Via delle Volte
24 Via Capo delle Volte
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Appassionati di fotografia, amanti delle atmosfere rarefatte, romanticoni incalliti, solitari e cercatori di silenzio, avete trovato il vostro luogo del cuore: è Via delle Volte, una strada acciottolata di 2 km che attraversa Ferrara. Un tempo, prima che il corso del Po venisse deviato, questa bella via medievale svolgeva una funzione commerciale. Qui si trovavano le case dei commercianti che trafficavano con il resto d’Italia attraverso il fiume. Le volte, i passaggi ad arco ancora oggi visibili, permettevano di arrivare rapidamente ai magazzini sul fiume senza dover percorrere tutta la strada e senza essere attaccati da qualche ladro! Oggi sono in gran parte chiusi o trasformati in abitazioni. Salvo qualche trattoria, Via delle Volte non è molto frequentata. Ma non è stato sempre così: per secoli è stata anche “luogo di malaffare” come scrive Bacchelli nel “Mulino del Po”, ritrovo di prostitute, ladruncoli e anche qualche assassino”. E quando cala la sera e si accendono le luci gialle, l’atmosfera ritorna quella di sempre, piena di bisbigli e ombre minacciose...
Il nome di questo palazzo non è stato scelto a caso: Alberto V d’Este lo fece costruire nel 1835 come luogo di ozio in cui schivar la noia ma fu Borso d’Este a dare al palazzo il tocco che oggi lo rende famoso. Investito del titolo duca di Ferrara da papa Paolo II, decise di festeggiare il suo potere con un salone ducale decorato con un eccezionale ciclo di affreschi. Nasce così il Salone dei Mesi, il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani in cui, più o meno allegoricamente, si celebra il buon governo del duca attraverso la mitologia e l’astrologia. Per realizzare l’opera in poco meno di un anno, il duca chiamò a lavorare artisti dell'”Officina ferrarese” tra i quali Francesco del Cossa ed Ercole dè Roberti. Il salone è lungo 24 metri, largo 11 e alto 7,5 e il ciclo dei mesi dell’anno inizia sulla parete sud. Ovviamente il protagonista è il Duca che viene incoronato, governa, trionfa, dà una moneta al povero e così via.
Palazzo Schifanoia
23 Via Scandiana
Il nome di questo palazzo non è stato scelto a caso: Alberto V d’Este lo fece costruire nel 1835 come luogo di ozio in cui schivar la noia ma fu Borso d’Este a dare al palazzo il tocco che oggi lo rende famoso. Investito del titolo duca di Ferrara da papa Paolo II, decise di festeggiare il suo potere con un salone ducale decorato con un eccezionale ciclo di affreschi. Nasce così il Salone dei Mesi, il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani in cui, più o meno allegoricamente, si celebra il buon governo del duca attraverso la mitologia e l’astrologia. Per realizzare l’opera in poco meno di un anno, il duca chiamò a lavorare artisti dell'”Officina ferrarese” tra i quali Francesco del Cossa ed Ercole dè Roberti. Il salone è lungo 24 metri, largo 11 e alto 7,5 e il ciclo dei mesi dell’anno inizia sulla parete sud. Ovviamente il protagonista è il Duca che viene incoronato, governa, trionfa, dà una moneta al povero e così via.
Se volete provare un’emozione assoluta, raggiungete al mattino o alle 15 in punto il Monastero di Sant’Antonio in Polesine. Potrete così sentire le monache di clausura cantare la messa in gregoriano, con il coro che si spande nel silenzio del monastero. Non fermatevi al canto delle suore ma bussate il campanello e chiedete di poter fare una visita al complesso: una suora vi guiderà alla scoperta del chiostro con la cappella con i resti di Beatrice d’Este (fondatrice), poi segue il coro delle monache, una grande stanza con gli scanni e una grande pala d’altare di Nicolò Roselli (La flagellazione). Subito dopo si apre la chiesa riservata alle monache con tre cappelle, tutte decorate da preziosi affreschi di scuola giottesca. Quelle di sinistra e destra presentano le Storie dell’infanzia di Gesù, della Vita della Vergine di scuola giottesca e le Storie della Passione. Molto rara, se non unica, l’immagine di Gesù che sale da solo sulla Croce, a dimostrare la sua estrema volontà di sacrificarsi per la salvezza di tutti gli uomini.
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Monastero di Sant'Antonio in Polesine
15 Via del Gambone
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Se volete provare un’emozione assoluta, raggiungete al mattino o alle 15 in punto il Monastero di Sant’Antonio in Polesine. Potrete così sentire le monache di clausura cantare la messa in gregoriano, con il coro che si spande nel silenzio del monastero. Non fermatevi al canto delle suore ma bussate il campanello e chiedete di poter fare una visita al complesso: una suora vi guiderà alla scoperta del chiostro con la cappella con i resti di Beatrice d’Este (fondatrice), poi segue il coro delle monache, una grande stanza con gli scanni e una grande pala d’altare di Nicolò Roselli (La flagellazione). Subito dopo si apre la chiesa riservata alle monache con tre cappelle, tutte decorate da preziosi affreschi di scuola giottesca. Quelle di sinistra e destra presentano le Storie dell’infanzia di Gesù, della Vita della Vergine di scuola giottesca e le Storie della Passione. Molto rara, se non unica, l’immagine di Gesù che sale da solo sulla Croce, a dimostrare la sua estrema volontà di sacrificarsi per la salvezza di tutti gli uomini.
Nove chilometri che abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi solamente a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso. Si consiglia di partire per questo itinerario dal Castello Estense. Lungo il Corso Ercole I d’Este, si raggiunge la Porta degli Angeli, di lì 9 km di Mura abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso. Baluardi, torrioni, cannoniere, porte e passaggi si succedono a testimonianza delle diverse tecniche difensive elaborate nel corso dei secoli. Immerse nel verde di alberi e prati, le Mura costituiscono oggi un enorme giardino, un luogo di riposo e di incontro per gli abitanti della città. Per una ulteriore piacevole divagazione nel verde, si consiglia la passeggiata verso Via delle Erbe, per immergersi in una particolare campagna urbana, incastonata nel cuore e nel centro storico della bellissima città.
17 當地人推薦
費拉拉城牆
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Nove chilometri che abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi solamente a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso. Si consiglia di partire per questo itinerario dal Castello Estense. Lungo il Corso Ercole I d’Este, si raggiunge la Porta degli Angeli, di lì 9 km di Mura abbracciano il centro storico di Ferrara e possono essere percorsi a piedi o in bicicletta, sul terrapieno oppure nel vallo, in basso. Baluardi, torrioni, cannoniere, porte e passaggi si succedono a testimonianza delle diverse tecniche difensive elaborate nel corso dei secoli. Immerse nel verde di alberi e prati, le Mura costituiscono oggi un enorme giardino, un luogo di riposo e di incontro per gli abitanti della città. Per una ulteriore piacevole divagazione nel verde, si consiglia la passeggiata verso Via delle Erbe, per immergersi in una particolare campagna urbana, incastonata nel cuore e nel centro storico della bellissima città.