Guidebook for Tiser e dintorni

Luca
Guidebook for Tiser e dintorni

Food Scene

Agriturismo La Busca, ottimi piatti locali preparati con fantasia dallo chef Matteo Località Lambroi, 8, 32020 Gosaldo, Italia +39 338 139 8378
Lambroi
Agriturismo La Busca, ottimi piatti locali preparati con fantasia dallo chef Matteo Località Lambroi, 8, 32020 Gosaldo, Italia +39 338 139 8378
Piatti della tradizione e oltre Buoni piatti della tradizione montana e oltre, nel menú ci sono diversi piatti di pesce. Ingredienti buoni e cottura attenta, contortni saporiti, carni di buon livello, servizio cortese e conto adeguato. Buon posto per una sosta nell'agordino.
Ristorante Pizzeria Da Silvio
27/A Via Pragrande
Piatti della tradizione e oltre Buoni piatti della tradizione montana e oltre, nel menú ci sono diversi piatti di pesce. Ingredienti buoni e cottura attenta, contortni saporiti, carni di buon livello, servizio cortese e conto adeguato. Buon posto per una sosta nell'agordino.
Alcuni cenni storici I primi documenti sull’attività risalgono al 1802 quando i fratelli Zanella presero in appalto dal Regno Austro Ungarico il servizio postale da Belluno ad Agordo. Guardando l’edificio esternamente si notano ancora le stalle dove avveniva il cambio dei cavalli. Come il nome lascia intuire qui un tempo fungeva anche da esattoria del pedaggio. Cenni della locanda si trovano anche in alcuni scritti dei primi alpinisti (quali Cesare Tomè, Gottfried Merzbacher, Miotto, Bee, ecc.) i quali ricordano le soste alla Stanga. Tramandata l’attività ormai da quattro generazioni il locale dall’autunno 2008. È entrato a far parte dei LOCALI STORICI del VENETO Oltre al menù in sala, il Ristorante alla Stanga vi propone anche una soluzione, sia per il pranzo che per la cena, più informale, in linea con la sua tradizione storica, in ricordo dei tempi in cui i corrieri si fermavano per una sosta di ristoro.
Alla Stanga
24 Via La Stanga
Alcuni cenni storici I primi documenti sull’attività risalgono al 1802 quando i fratelli Zanella presero in appalto dal Regno Austro Ungarico il servizio postale da Belluno ad Agordo. Guardando l’edificio esternamente si notano ancora le stalle dove avveniva il cambio dei cavalli. Come il nome lascia intuire qui un tempo fungeva anche da esattoria del pedaggio. Cenni della locanda si trovano anche in alcuni scritti dei primi alpinisti (quali Cesare Tomè, Gottfried Merzbacher, Miotto, Bee, ecc.) i quali ricordano le soste alla Stanga. Tramandata l’attività ormai da quattro generazioni il locale dall’autunno 2008. È entrato a far parte dei LOCALI STORICI del VENETO Oltre al menù in sala, il Ristorante alla Stanga vi propone anche una soluzione, sia per il pranzo che per la cena, più informale, in linea con la sua tradizione storica, in ricordo dei tempi in cui i corrieri si fermavano per una sosta di ristoro.

Parks & Nature

A Tiser sei nel Parco Nazionale delle Dolomiri Bellunesi. si può camminare nel sentiero della valle Imperina usato nei secoli scorsi dagli abitanti quando lavoravano nelle miniere di argento e rame. Centro Minerario di Valle Imperina Attrazione turistica in Italia Indirizzo: Valle Imperina, 32020 Rivamonte Agordino BL Telefono: 0439 3328.
Ostello e Ristorante Valle Imperina
A Tiser sei nel Parco Nazionale delle Dolomiri Bellunesi. si può camminare nel sentiero della valle Imperina usato nei secoli scorsi dagli abitanti quando lavoravano nelle miniere di argento e rame. Centro Minerario di Valle Imperina Attrazione turistica in Italia Indirizzo: Valle Imperina, 32020 Rivamonte Agordino BL Telefono: 0439 3328.
La valle del Mis e poi il canale del Mis sono percorsi integralmente da una strada provinciale che da Sospirolo raggiunge forcella Franche, nell'agordino. A metà del lago il Pian della Falcina, un slargo con ampi parcheggi molto frequentato nel periodo estivo. Un interessante percorso naturalistico permette di visitare la Val Falcina. In fondo al lago i gioielli del Parco Dolomiti Bellunesi: la cascata La Soffia e gli straordinari Cadini del Brenton. E' il regno incontaminato dell'acqua distillata tra le spaventose crepe dei misteriosissimi Monti del Sole e della grandiosa montagna delle Agnelezze.
18 當地人推薦
Lago del Mis
18 當地人推薦
La valle del Mis e poi il canale del Mis sono percorsi integralmente da una strada provinciale che da Sospirolo raggiunge forcella Franche, nell'agordino. A metà del lago il Pian della Falcina, un slargo con ampi parcheggi molto frequentato nel periodo estivo. Un interessante percorso naturalistico permette di visitare la Val Falcina. In fondo al lago i gioielli del Parco Dolomiti Bellunesi: la cascata La Soffia e gli straordinari Cadini del Brenton. E' il regno incontaminato dell'acqua distillata tra le spaventose crepe dei misteriosissimi Monti del Sole e della grandiosa montagna delle Agnelezze.
partendo da Frassenè è una bella scarpinata. Si può mangiare e anche dormire se si desidera proseguire sotto l'Agner fino alla malga rifugio Cavallera.
Scarpa Refuge - Refuge Cai
partendo da Frassenè è una bella scarpinata. Si può mangiare e anche dormire se si desidera proseguire sotto l'Agner fino alla malga rifugio Cavallera.
A piedi o in bici comunque è una magnifica esperienza, arrivati si può mangiare e avere una bellissima vista della Croda Grande.
Rifugio Malga Cavallera
A piedi o in bici comunque è una magnifica esperienza, arrivati si può mangiare e avere una bellissima vista della Croda Grande.
Il Bivacco Menegazzi ben piantato a quota 1737 mslm in località Pian Lonch, il bivacco è una coccola. Sicuramente la posizione è invidiabile: da qui infatti la vista è eccezionale sulle Pale di San Martino. E non solo la vista. Difatti, il Menegazzi è una delle porte d’accesso al settore orientale delle Pale: da qui si sale al complesso di Cima d’Oltro, si scavalla di fianco al Sass d’Ortiga per raggiungere il Rifugio Treviso, si sale al Bivacco Reali schivando i più impegnativi passaggi ferrati occidentali, e ci si può proiettare in direzione Rifugio Scarpa e malghe dell’Agner. Il bello è che quasi tutto quello che ti ho elencato è spiegato al tuo cospetto: quando sbuchi dal bosco, l’occhio si ferma poco sul bellissimo prato che conduce al bivacco, perché la chiostra delle montagne pallide è imponente. Crode e forcelle, torrioni e massi giganti creano uno sfondo magico, da fiaba. Non che di fronte la vista sia meno affascinante, dato che l’occhio può spingersi verso le Vette Feltrine.
Bivacco Menegazzi
Il Bivacco Menegazzi ben piantato a quota 1737 mslm in località Pian Lonch, il bivacco è una coccola. Sicuramente la posizione è invidiabile: da qui infatti la vista è eccezionale sulle Pale di San Martino. E non solo la vista. Difatti, il Menegazzi è una delle porte d’accesso al settore orientale delle Pale: da qui si sale al complesso di Cima d’Oltro, si scavalla di fianco al Sass d’Ortiga per raggiungere il Rifugio Treviso, si sale al Bivacco Reali schivando i più impegnativi passaggi ferrati occidentali, e ci si può proiettare in direzione Rifugio Scarpa e malghe dell’Agner. Il bello è che quasi tutto quello che ti ho elencato è spiegato al tuo cospetto: quando sbuchi dal bosco, l’occhio si ferma poco sul bellissimo prato che conduce al bivacco, perché la chiostra delle montagne pallide è imponente. Crode e forcelle, torrioni e massi giganti creano uno sfondo magico, da fiaba. Non che di fronte la vista sia meno affascinante, dato che l’occhio può spingersi verso le Vette Feltrine.
Rifugio Carestiato Le Dolomiti a portata di mano Un luogo magico, raggiungibile facilmente a piedi o in bicicletta, adatto a tutti dalle famiglie, agli escursionisti esperti, ottimo punto di partenza per gite ed arrampicate o tour in in MTB Qui panorama, natura, servizi, cucina e pernottamento sono a disposizione per farvi passare davvero momenti unici. APERTO TUTTI I GIORNI. IN CASO DI MALTEMPO CONTATTARLI
Rifugio Bruto Carestiato
Rifugio Carestiato Le Dolomiti a portata di mano Un luogo magico, raggiungibile facilmente a piedi o in bicicletta, adatto a tutti dalle famiglie, agli escursionisti esperti, ottimo punto di partenza per gite ed arrampicate o tour in in MTB Qui panorama, natura, servizi, cucina e pernottamento sono a disposizione per farvi passare davvero momenti unici. APERTO TUTTI I GIORNI. IN CASO DI MALTEMPO CONTATTARLI
Il rifugio Vazzoler si trova nel cuore delle Dolomiti Bellunesi. Sulle pendici del Monte Civetta, importantissima montagna dal punto di vista alpinistico nonché teatro di panorami mozzafiato. Il rifugio è situato a 1714 mslm, vanta una vasta terrazza esterna con una splendida vista sulle pareti verticali dell’anfiteatro naturale creatosi tra la Torre Trieste e la Torre Venezia. E’ il posto perfetto per gli scalatori che vogliono conquistare le vette circostanti, per le famiglie desiderose di passare un bellissimo fine settimana in montagna e per gli amanti della montagna che vogliono concedersi qualche ora nella natura vera e incontaminata. Non è raro poter assistere ad amanti del brivido che, con le tute alari, sfidano la forza di gravità in discese mozzafiato.
Rifugio Mario Vazzoler al Col Negro di Pelsa
Il rifugio Vazzoler si trova nel cuore delle Dolomiti Bellunesi. Sulle pendici del Monte Civetta, importantissima montagna dal punto di vista alpinistico nonché teatro di panorami mozzafiato. Il rifugio è situato a 1714 mslm, vanta una vasta terrazza esterna con una splendida vista sulle pareti verticali dell’anfiteatro naturale creatosi tra la Torre Trieste e la Torre Venezia. E’ il posto perfetto per gli scalatori che vogliono conquistare le vette circostanti, per le famiglie desiderose di passare un bellissimo fine settimana in montagna e per gli amanti della montagna che vogliono concedersi qualche ora nella natura vera e incontaminata. Non è raro poter assistere ad amanti del brivido che, con le tute alari, sfidano la forza di gravità in discese mozzafiato.
Situato all’imbocco della Val Corpassa provenendo dalla frazione di Listolade, il Rifugio Capanna Trieste rappresenta l’accesso preferenziale dal punto di vista escursionistico all’ambiente alpino della Val Civetta ed al suo incredibile patrimonio di panorami e meraviglie da scoprire proveniendo dalla Conca Agordina. Oltre ad essere un comodissimo accesso alla Val Civetta, la Val Corpassa è celebre per l’arrampicata sportiva ed in inverno per la pratica dell’ice climbing. La zona gode inoltre di una certa popolarità tra gli amanti della MTB. Dal momento che il Rifugio Capanna Trieste si raggiunge anche comodamente in auto, la sua accessibilità è quindi garantita praticamente ad ogni tipologia di ospite delle Dolomiti. Da aprile ad ottobre il rifugio offre un eccellente servizio di ristorazione con i piati semplici ma genuini della tradizione culinaria bellunese e dolomitica; il Rifugio Capanna Trieste è un’attività a conduzione familiare gestito dalla Famiglia Dai Prà. I celebri Cantoni di Pelsa, serie di guglie monumentali del Civetta Capanna Trieste dispone di 5 comode stanze per un totale di 18 posti letto; è un ottima struttura ricettiva collocata nella natura più selvaggia e buon punto di partenza per escursioni ai piedi del Civetta e della Moiazza; da Capanna Trieste si intercetta anche l’Alta Via delle Dolomiti 1 salendo fino al Rifugio Mario Vazzoler col Sentiero CAI 555. Il Rifugio Capanna Trieste è aperto normalmente da aprile a novembre; per qualsiasi necessità vi invitiamo comunque a contattare la gestione e l’Ufficio Informazioni di zona (contatti sotto) in modo da ottenere informazioni più aggiornate sulle corrette date di apertura dell’esercizio.
Rifugio Capanna Trieste
Situato all’imbocco della Val Corpassa provenendo dalla frazione di Listolade, il Rifugio Capanna Trieste rappresenta l’accesso preferenziale dal punto di vista escursionistico all’ambiente alpino della Val Civetta ed al suo incredibile patrimonio di panorami e meraviglie da scoprire proveniendo dalla Conca Agordina. Oltre ad essere un comodissimo accesso alla Val Civetta, la Val Corpassa è celebre per l’arrampicata sportiva ed in inverno per la pratica dell’ice climbing. La zona gode inoltre di una certa popolarità tra gli amanti della MTB. Dal momento che il Rifugio Capanna Trieste si raggiunge anche comodamente in auto, la sua accessibilità è quindi garantita praticamente ad ogni tipologia di ospite delle Dolomiti. Da aprile ad ottobre il rifugio offre un eccellente servizio di ristorazione con i piati semplici ma genuini della tradizione culinaria bellunese e dolomitica; il Rifugio Capanna Trieste è un’attività a conduzione familiare gestito dalla Famiglia Dai Prà. I celebri Cantoni di Pelsa, serie di guglie monumentali del Civetta Capanna Trieste dispone di 5 comode stanze per un totale di 18 posti letto; è un ottima struttura ricettiva collocata nella natura più selvaggia e buon punto di partenza per escursioni ai piedi del Civetta e della Moiazza; da Capanna Trieste si intercetta anche l’Alta Via delle Dolomiti 1 salendo fino al Rifugio Mario Vazzoler col Sentiero CAI 555. Il Rifugio Capanna Trieste è aperto normalmente da aprile a novembre; per qualsiasi necessità vi invitiamo comunque a contattare la gestione e l’Ufficio Informazioni di zona (contatti sotto) in modo da ottenere informazioni più aggiornate sulle corrette date di apertura dell’esercizio.  
Ai piedi della maestosa parete nord-ovest del Civetta, con una splendida vista sul lago di Alleghe e sulle cime Dolomitiche, nel cuore delle Dolomiti UNESCO, il Rifugio Tissi vi accoglie con la passione e la cordialità di Paola e Valter. E' meta di bellissime escursioni, oltre ad essere una delle tappe principali dell'Alta Via n.1 delle Dolomiti e del trekking transfrontaliero Monaco - Venezia. Dedicato al famoso alpinista e uomo politico agordino Attilio Tissi, è di proprietà del CAI Belluno e fa parte del progetto "Waves Over Mountains" per la tecnologia dell’informazione nelle aree Dolomitiche.
Rifugio Tissi
Località Col Reàn
Ai piedi della maestosa parete nord-ovest del Civetta, con una splendida vista sul lago di Alleghe e sulle cime Dolomitiche, nel cuore delle Dolomiti UNESCO, il Rifugio Tissi vi accoglie con la passione e la cordialità di Paola e Valter. E' meta di bellissime escursioni, oltre ad essere una delle tappe principali dell'Alta Via n.1 delle Dolomiti e del trekking transfrontaliero Monaco - Venezia. Dedicato al famoso alpinista e uomo politico agordino Attilio Tissi, è di proprietà del CAI Belluno e fa parte del progetto "Waves Over Mountains" per la tecnologia dell’informazione nelle aree Dolomitiche. 
Come raggiungere il rifugio Dal parcheggio di Malga Canali (1300m), raggiungibile da Fiera di Primiero per la statale del Passo Cereda, deviando per Val Canali dopo 3 km circa. Si prosegue a piedi per il sentiero 707 che conduce al rifugio in 40 minuti di comoda salita nel bosco. Difficoltà dell’itinerario: facile
Rifugio Treviso
Val Canali
Come raggiungere il rifugio Dal parcheggio di Malga Canali (1300m), raggiungibile da Fiera di Primiero per la statale del Passo Cereda, deviando per Val Canali dopo 3 km circa. Si prosegue a piedi per il sentiero 707 che conduce al rifugio in 40 minuti di comoda salita nel bosco. Difficoltà dell’itinerario: facile
La Malga Fossetta si trova in Primiero, tra il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino ed il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Agritur Malga Fossetta
La Malga Fossetta si trova in Primiero, tra il Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino ed il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Arts & Culture

Chiese con visita guidata: Chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente Agordo Chiesa di San Michele Arcangelo La Valle Ag. Chiesa dei Santi Vittore e Corona Voltago Ag. Chiesa di San Simon Vallada Ag. Chiesa di San Rocco Vallada Ag. Chiesa di San Lorenzo Selva di Cadore Chiesa di Santa Fosca Santa Fosca Su questo itinerario tutti i martedì con partenza alle ore 10.00 e alle ore 15.00 dalla Chiesa parrocchiale di Santa Fosca sarà attivo un servizio di visite guidate anche senza prenotazione. Per ulteriori informazioni contattare: Alessandra Cinti Tel: +39 (0)437 959 269 E-mail: a.cinti@provincia.belluno.it
Agordo
Chiese con visita guidata: Chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente Agordo Chiesa di San Michele Arcangelo La Valle Ag. Chiesa dei Santi Vittore e Corona Voltago Ag. Chiesa di San Simon Vallada Ag. Chiesa di San Rocco Vallada Ag. Chiesa di San Lorenzo Selva di Cadore Chiesa di Santa Fosca Santa Fosca Su questo itinerario tutti i martedì con partenza alle ore 10.00 e alle ore 15.00 dalla Chiesa parrocchiale di Santa Fosca sarà attivo un servizio di visite guidate anche senza prenotazione. Per ulteriori informazioni contattare: Alessandra Cinti Tel: +39 (0)437 959 269 E-mail: a.cinti@provincia.belluno.it
Il Castello Duemila anni di storia... e non sentirli. Il Castello di Zumelle si erge sulla cima di un colle a strapiombo sul corso del torrente Terche. Il primo nucleo di un castello fortificato, a Zumelle, risale probabilmente al I secolo d.C., quando i Romani stavano consolidando la loro influenza sulla Valbelluna. La costruzione presumibilmente si innalzava dove oggi si trova il nucleo principale del castello, in una posizione strategica per monitorare il transito sulla via Claudia Augusta Altinate (o su una sua variante). Durante le invasioni barbariche, il castello divenne il centro del sistema difensivo locale, prima di essere pesantemente rovinato e cadere in disuso. L'intreccio tra storia e leggenda racconta che il nucleo principale venne ricostruito e ampliato dai Goti (ad opera di Genserico) attorno al 540 d.C. La leggenda racconta che Genserico si stabilì nel castello bellunese. E dal matrimonio con l'ancella Eudosia, racconta la leggenda, nacquero due gemelli, da cui il toponimo Zumelle. Il Castello di Zumelle ebbe un ruolo chiave per la storia della Valbelluna e del Veneto Settentrionale per tutto l'Alto Medioevo, quando fu coinvolto in sanguinose lotte feudali. Ricostruito nel 1311 da Rizzardo da Camino, signore di Treviso, Belluno e Feltre, il castello cadde successivamente in rovina. Con l'arrivo della Serenissima e delle armi da fuoco, le fortificazioni di Zumelle divennero di fatto inutili. Il maniero venne restaurato negli anni '60. Il Castello di Zumelle è il meglio conservato di tutta la Valbelluna. Solo le fortificazioni periferiche sono andate completamente distrutte. Il nucleo centrale, con tanto di mura e di torre, è cinto da un profondo fossato, scavato nella roccia. Si accede al castello e alla piccola corte interna attraverso una strada che si arrampica lungo il pendio. La torre, alta 36 metri, è a pianta quadrangolare e presenta cinque piani, collegati da una scala in legno. Sul lato nord delle mura, si trova l'antica chiesetta dedicata a San Lorenzo. Un salto indietro nel tempo. Un tuffo triplo carpiato nel Medioevo, per rivivere le atmosfere genuine e autentiche di un antico maniero, nel pieno della sua attività, tra artigiani, dame, cavalieri e pellegrini. Per respirare a pieni polmoni la storia, basta sedersi su una delle panche della taverna, o percorrere il porticato del castello. E in un attimo, ci si sente come un viandante dell'Alto Medioevo. O come un pellegrino sulla via dei grandi santuari. La torre, allestita secondo il modello della casa-torre, accoglie il visitatore come fosse un castellano, che dall'alto scruta la valle davanti al castello. Ai piani nobili del castello, invece, dame e cavalieri attendono il visitatore in un'atmosfera fantastica. In una delle ali dell'edificio trova spazio il reparto archeologico, ricavato nelle segrete del castello. Al piano superiore, un magnifico scriptorium, con tanto di biblioteca. E chissà, basta chiudere gli occhi e ritrovarsi proiettati nel passato.
祖梅勒城堡
Il Castello Duemila anni di storia... e non sentirli. Il Castello di Zumelle si erge sulla cima di un colle a strapiombo sul corso del torrente Terche. Il primo nucleo di un castello fortificato, a Zumelle, risale probabilmente al I secolo d.C., quando i Romani stavano consolidando la loro influenza sulla Valbelluna. La costruzione presumibilmente si innalzava dove oggi si trova il nucleo principale del castello, in una posizione strategica per monitorare il transito sulla via Claudia Augusta Altinate (o su una sua variante). Durante le invasioni barbariche, il castello divenne il centro del sistema difensivo locale, prima di essere pesantemente rovinato e cadere in disuso. L'intreccio tra storia e leggenda racconta che il nucleo principale venne ricostruito e ampliato dai Goti (ad opera di Genserico) attorno al 540 d.C. La leggenda racconta che Genserico si stabilì nel castello bellunese. E dal matrimonio con l'ancella Eudosia, racconta la leggenda, nacquero due gemelli, da cui il toponimo Zumelle. Il Castello di Zumelle ebbe un ruolo chiave per la storia della Valbelluna e del Veneto Settentrionale per tutto l'Alto Medioevo, quando fu coinvolto in sanguinose lotte feudali. Ricostruito nel 1311 da Rizzardo da Camino, signore di Treviso, Belluno e Feltre, il castello cadde successivamente in rovina. Con l'arrivo della Serenissima e delle armi da fuoco, le fortificazioni di Zumelle divennero di fatto inutili. Il maniero venne restaurato negli anni '60. Il Castello di Zumelle è il meglio conservato di tutta la Valbelluna. Solo le fortificazioni periferiche sono andate completamente distrutte. Il nucleo centrale, con tanto di mura e di torre, è cinto da un profondo fossato, scavato nella roccia. Si accede al castello e alla piccola corte interna attraverso una strada che si arrampica lungo il pendio. La torre, alta 36 metri, è a pianta quadrangolare e presenta cinque piani, collegati da una scala in legno. Sul lato nord delle mura, si trova l'antica chiesetta dedicata a San Lorenzo. Un salto indietro nel tempo. Un tuffo triplo carpiato nel Medioevo, per rivivere le atmosfere genuine e autentiche di un antico maniero, nel pieno della sua attività, tra artigiani, dame, cavalieri e pellegrini. Per respirare a pieni polmoni la storia, basta sedersi su una delle panche della taverna, o percorrere il porticato del castello. E in un attimo, ci si sente come un viandante dell'Alto Medioevo. O come un pellegrino sulla via dei grandi santuari. La torre, allestita secondo il modello della casa-torre, accoglie il visitatore come fosse un castellano, che dall'alto scruta la valle davanti al castello. Ai piani nobili del castello, invece, dame e cavalieri attendono il visitatore in un'atmosfera fantastica. In una delle ali dell'edificio trova spazio il reparto archeologico, ricavato nelle segrete del castello. Al piano superiore, un magnifico scriptorium, con tanto di biblioteca. E chissà, basta chiudere gli occhi e ritrovarsi proiettati nel passato.
La certosa di Vedana sorge in località Masiere, nel comune di Sospirolo, sul luogo dov'era situato l'antico ospizio di San Marco di Vedana risalente all'Alto Medioevo. La certosa visse il suo periodo più florido intorno alla metà del Cinquecento. Un secolo prima, nel 1456, i padri certosini della regola di San Brunone avevano acquistato dal capitolo dei canonici di Belluno l'ospizio di Vedana adibendolo a luogo di contemplazione e accoglienza dei viandanti. La certosa divenne così un vero villaggio autosufficiente. Dopo varie vicissitudini storiche (il famoso studioso Girolamo Segato nacque proprio nella certosa nel XVIII secolo, quando venne soppressa, venduta e trasformata in fattoria), dal 1998 al 2014 il complesso ha ospitato una comunità di monache di clausura provenienti dalla certosa di Riva di Pinerolo. Nel 2018 si è insediata nella certosa una comunità di monache di clausura adoratrici perpetue del santissimo Sacramento, dedite alla preghiera ininterrotta di fronte al Santissimo solennemente esposto.
Certosa di Vedana
La certosa di Vedana sorge in località Masiere, nel comune di Sospirolo, sul luogo dov'era situato l'antico ospizio di San Marco di Vedana risalente all'Alto Medioevo. La certosa visse il suo periodo più florido intorno alla metà del Cinquecento. Un secolo prima, nel 1456, i padri certosini della regola di San Brunone avevano acquistato dal capitolo dei canonici di Belluno l'ospizio di Vedana adibendolo a luogo di contemplazione e accoglienza dei viandanti. La certosa divenne così un vero villaggio autosufficiente. Dopo varie vicissitudini storiche (il famoso studioso Girolamo Segato nacque proprio nella certosa nel XVIII secolo, quando venne soppressa, venduta e trasformata in fattoria), dal 1998 al 2014 il complesso ha ospitato una comunità di monache di clausura provenienti dalla certosa di Riva di Pinerolo. Nel 2018 si è insediata nella certosa una comunità di monache di clausura adoratrici perpetue del santissimo Sacramento, dedite alla preghiera ininterrotta di fronte al Santissimo solennemente esposto.
Chiesa di Tiser di Gosaldo Dedicata a San Bartolomeo è stata edificata nel Trecento e più volte rimaneggiata (l'ultima ricostruzione è del 1697). Vi si trovano opere di Tommaso Da rin (1921), nonché due statue lignee (San Pietro e San Paolo) realizzate nel 1855 da Valentino Besarel. L'altare maggore (1685) e quello della Madonna del Rosario (1705) sono attribuiti a Fioravante Costa, mentre un altro altare laterale (1752) potrebbe essere opera del figlio Antonio. Ogni domenica alle 8.00 si celebra la santa messa.
Chiesa di San Bartolomeo
Chiesa di Tiser di Gosaldo Dedicata a San Bartolomeo è stata edificata nel Trecento e più volte rimaneggiata (l'ultima ricostruzione è del 1697). Vi si trovano opere di Tommaso Da rin (1921), nonché due statue lignee (San Pietro e San Paolo) realizzate nel 1855 da Valentino Besarel. L'altare maggore (1685) e quello della Madonna del Rosario (1705) sono attribuiti a Fioravante Costa, mentre un altro altare laterale (1752) potrebbe essere opera del figlio Antonio. Ogni domenica alle 8.00 si celebra la santa messa.